I COSTI SOCIALI DELL’ENDOMETRIOSI PRESTAZIONI LAVORATIVE E RELAZIONI SOCIALI

I COSTI SOCIALI DELL’ENDOMETRIOSI PRESTAZIONI LAVORATIVE E RELAZIONI SOCIALI

I COSTI SOCIALI DELL’ENDOMETRIOSI PRESTAZIONI LAVORATIVE E RELAZIONI SOCIALI

L’endometriosi influisce negativamente sulla sfera sociale e su quella lavorativa.
I dolori possono arrivare ad essere così intensi da ridurre sia qualitativamente
che quantitativamente le prestazioni lavorative e sociali.
Uno studio condotto nel 2011 (Nnoaham, Kelechi E., et al., 2011), ad esempio,
ha mostrato come, all’interno del contesto lavorativo, le donne affette da endometriosi
subiscano un calo produttivo quantificabile in una media di undici ore settimanali.
Ben quattro ore in più rispetto alle donne che non hanno questa patologia.
Così come la sfera lavorativa, anche quella sociale risulta frequentemente compromessa (Giuliani et al., 2016).
Molte donne riferiscono, infatti, che la loro partecipazione alla vita sociale risulta
significativamente ridotta a causa dei dolori associati all’endometriosi (Gilmour et al., 2008)

I costi relazionali dell’endometriosi

Rapporto di coppia e sessualità

Da un punto di vista sessuale e relazionale il frequente dolore associato ai rapporti
intimi impatta significativamente tanto sulla soddisfazione della coppia quanto sulla
possibilità di esplorare liberamente la propria sessualità traendone piacere e gratificazione.
Da diversi studi emerge come la Dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) sia presente
nel 60-70% delle donne sottoposte a trattamento chirurgico e nel 50-90% di quelle che fanno
ricorso ad una terapia ormonale (Ferrero et al., 2005).
Alcuni autori (Fritzer et al., 2013), intervistando un campione di donne affette da endometriosi
e dispareunia, hanno inoltre riscontrato che il 78% delle intervistate manifestava un disagio
associato ai rapporti sessuali. Molte di queste donne hanno dichiarato un notevole calo del
desiderio sessuale ed una limitazione, ed a volte interruzione, della propria attività sessuale.
Praticamente limitandola esclusivamente ai fini riproduttivi ed alla soddisfazione del partner.
Dallo studio emerge infine come tale scelta non sia vissuta solo come una grave limitazione
personale, ma anche con notevoli vissuti di colpa verso il partner.

I costi personali dell’ Endometriosi

Ansia, depressione ed immagine corporea

A livello personale i costi, in termini di dolore fisico e, spesso, emotivo sono elevati.
In assenza di una diagnosi, le donne che soffrono di endometriosi spesso faticano
a comprendere i motivi del loro malessere e molte situazioni vengono per lungo
tempo trascurate e sottovalutate.
Anche a seguito della diagnosi, l’endometriosi resta spesso una malattia “tabù”,
di cui frequentemente le donne fanno fatica a parlare, restando sole all’interno del loro dolore.
A ciò è necessario aggiungere tutti quei casi in cui, a causa dell’endometriosi, diagnosticata o meno,
insorge la difficoltà nell’instaurarsi di una gravidanza desiderata.
Questi fattori determinano un notevole impatto sul rapporto con la propria femminilità
e con il proprio corpo e sulla percezione del proprio valore.
A conferma della ridotta qualità di vita delle pazienti affette da endometriosi,
diversi studi hanno confermato la presenza di una correlazione tra questa malattia e i sintomi ansiosi e depressivi.

Gli studi a riguardo

In uno studio condotto nel 2009 (Sepulcri et al., 2009), ad esempio,
i ricercatori hanno somministrato ad un gruppo di donne con endometriosi dei questionari
volti ad indagare la presenza di ansia e depressione. Hanno individuato la presenza di sintomi
depressivi nell’86,5% e sintomi ansiosi nell’87,5% delle pazienti che hanno partecipato allo studio.
La ricerca ha inoltre evidenziato come i sintomi depressivi aumentino con l’avanzare dell’età
e quelli ansiosi subiscano degli incrementi durante le fasi di dolore più acuto.
Alcune ricerche hanno inoltre sottolineato come i sintomi ansiosi e depressivi possano,
a loro volta, essere responsabili dell’aumento del dolore e della sintomatologia legata all’endometriosi.
È possibile dunque ipotizzare la presenza di una relazione biunivoca tra la malattia e la salute mentale.
Le conseguenze dell’endometriosi sembrano predisporre le donne alla comparsa di sintomi d’ansia e depressivi.
Tali sintomi, a loro volta, sembrano incrementare la sintomatologia della malattia ed il dolore pelvico percepito.

Studi sull’efficacia degli interventi

In riferimento alla terapia di queste condizioni è stato dimostrato da diversi studi come, per mezzo di interventi
integrati, organici e psicologici, sia possibile intervenire sui sintomi d’ansia e depressivi. Si può così migliorare
notevolmente la qualità di vita delle donne affette da endometriosi.
A tal proposito, alcuni studi (Zhao, 2012) hanno dimostrato come l’utilizzo della tecnica di rilassamento
muscolare progressivo possa ridurre in modo significativo sia l’ansia che la depressione.
Migliora la qualità di vita complessiva delle pazienti già dopo 12 settimane di trattamento.
Un interessante studio (Melis et al., 2015) ha mostrato come le donne affette da endometriosi manifestino
un apprezzamento significativamente inferiore per il proprio corpo rispetto alle donne che non soffrono
di tale patologia. Esse inoltre riferiscono un livello di familiarità notevolmente inferiore con il proprio
corpo ed un generale stato insoddisfazione rispetto alla propria immagine.
Necessità di un trattamento multidisciplinare dell’endometriosi
Da quanto detto fino ad ora risulta evidente come l’endometriosi si caratterizzi per un quadro
clinico e medico molto complesso.
I risvolti fisici, mentali, sociali e relazionali di questa malattia possano influire in modo molto
pesante sulla qualità di vita, sul benessere e sulla salute mentale delle donne che ne soffrono.
In questa prospettiva, risulta di primaria importanza ridurre i tempi che intercorrono tra la
comparsa della sintomatologia e la diagnosi di endometriosi.
Ciò con l’obiettivo di arginare, per quanto possibile, gli effetti negativi di questa patologia.
Inoltre nell’ottica di aumentare l’accesso alle cure, risulta anche fondamentale fornire a tutte
le donne che manifestano dolori mestruali invalidanti o dispareunia la possibilità di accedere
ad informazioni corrette che possano velocizzare la loro presa in carico sanitaria.
Alcuni studi ipotizzano, infatti, che il ritardo nella diagnosi possa essere dipendente da tre fattori principali (Goffman, 1963; Seear, 2009):
* Normalizzazione e sottovalutazione del dolore mestruale patologico da parte di molti medici
* Incapacità, da parte di molte donne, a distinguere un dolore mestruale “normale” da uno patologico
* Riluttanza da parte della popolazione femminile ad aprirsi e parlare dei problemi relativi al ciclo
mestruale ed all’intimità, considerando questi fattori come elementi che le mettono a rischio di discriminazione
e stigmatizzazione sociale.

La proposta di intervento

Visto lo stretto legame che emerge tra endometriosi, qualità di vita, benessere e salute mentale,
è necessario offrire un intervento multidisciplinare. Questo può rendere merito alla complessità
di questa condizione, intervenendo, oltre che a livello medico, anche a livello psicologico e sociale.
In un’ottica integrata, è fondamentale che le donne affette da endometriosi o da dolore pelvico ricevano
un supporto adeguato.
Che possano comprendere che la loro condizione dipende da una malattia organica invalidante e non dalla
loro capacità di sopportazione del dolore. Che vivano questa condizione non più come un tabù.
È necessario che possano accedere a percorsi di supporto psicologico a breve e lungo termine.
Questi con l’obiettivo di promuovere l’accettazione della malattia, di fornire strategie utili alla gestione del dolore
e di promuovere la compliance alla terapia farmacologica. In caso di necessità, anche di intervenire prontamente
sui sintomi ansiosi e depressivi.
Serve infine prevedere la possibilità di attivare percorsi di coppia o terapie che possano incentivare una sessualità
più positiva e delle relazioni intime più soddisfacenti.
Riferimenti bibliografici
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